HomeMagazineAnna Pettinelli ci confessa il suo Sogno Radiofonico nel cassetto

Anna Pettinelli ci confessa il suo Sogno Radiofonico nel cassetto

Oggi Radiospeaker.it incontra Anna Pettinelli, famosissima conduttrice radiofonica di RDS, oltre che responsabile del coordinamento speaker della stessa. Un personaggio radiofonico unico e senza bisogno di grosse presentazioni. Leggi di seguito l’intervista completa:

Ciao Anna, puoi raccontarci com’è cominciata la tua carriera in radio?
Si parla di tanti anni fa, la mia prima radio è stata Tele Roma Cavo, una radio antichissima, adesso dovrebbe chiamarsi Tele Roma 56 e all’epoca a Roma ce n’erano davvero tre di radio. Io ero un’ascoltatrice e chiamavo per richiedere alcune canzoni. Feci amicizia con la ragazza che faceva il programma e che rispondeva alle telefonate,  un giorno mi chiese di passare a trovarla in radio. Andai una sera, era il 28 dicembre, mi ricordo perfettamente, era durante le vacanze di natale, mi accompagnò mio padre perché ero veramente piccolissima. All’epoca si facevano questi lunghissimi talk show notturni, la ragazza che ero andata a trovare si era sentita male, i ragazzi della radio mi chiesero comunque di rimanere con loro in diretta, mi misero davanti al microfono e da allora…non ho più smesso.

ASCOLTA L’INTERVISTA AD ANNA PETTINELLI

Ti va di fare un po’ di “fantaradio”? Se l’editore di RDS decidesse di cambiare il formato della radio e di tornare a quando si facevano programmi, che tipo di programma sogni di condurre?
Vorrei condurre un Quiz! Lo dico sempre, fatemi condurre un Quiz: il Milionario di Gerry Scotti! In Tv, in radio, dove vi pare! Nella storia della televisione e della radio non esistono quiz fatti da donne! Se noi torniamo indietro nel tempo, prendiamo Il Gambero di Enzo Tortora, che era una  cosa che sentiva mio nonno e che non si sarebbe perso per nulla al mondo, sempre conduttori uomini! Conti, Bonolis, Scotti, Frizzi…hai mai visto una donna? Hanno fatto provare un mese la Clerici e poi le hanno detto: “torna in cucina”. E’ così che è andata.

Qual è stato il momento radiofonico più esaltante della tua carriera?
Fammi pensare…ti racconterei due episodi completamente diversi: il rapimento Moro, che ho seguito 24 ore su 24, erano per me i primissimi tempi e ricordo che mollai la musica per trovarmi giornalista. Era una cosa nuovissima per me, esistono ancora delle registrazioni in cui ci sono io che parlo del rapimento di Aldo Moro: un episodio scioccante per la piega che poi ha preso la mia carriera. E poi il Live 8, che abbiamo seguito su RDS con collegamenti in diretta da ogni parte del mondo: sono stati due momenti molto diversi tra loro, ma molto importanti.

E invece c’è stato qualche momento difficile, qualche errore in diretta o gaffe che ricordi?
O ma ne avrò fatti mille! Ora non ricordo, che domanda difficile! Chissà quanti ne avrò detti di “sfondoni”! Poi, chi è in onda da tanto tempo di “stron**te” ne dice, è inevitabile.

Da personaggio “anche televisivo”, come vedi la tendenza dei Network Italiani di reclutare così tanti personaggi dalla TV?
Non basta una bella faccia televisiva o la notorietà per essere bravi anche in radio, non è una cosa così scontata. Invece c’è l’assunto che chi è bravo in radio possa fare la televisione, ma neanche questo è vero del tutto. Se uno è bravo in tv, può essere bravo anche in radio, vedi Fiorello. Anche se lo stesso Fiorello, non potrebbe fare una radio di flusso, si troverebbe intrappolato in un format che probabilmente non lo veste a pieno. In sostanza non esiste una regola precisa: trovo che la radio sia difficilissima da fare e la nostra radio (RDS) è la più difficile al mondo, perché hai pochissimo tempo per rendere delle emozioni, per dare una notizia e per coinvolgere l’ascoltatore:  una cosa che non tutti riescono a fare, anche chi fa radio da tantissimo tempo.

C’è qualche novità in arrivo su RDS che puoi anticipare?
Non ci sono grosse novità, noi abbiamo intrapreso una strada molto seria, di continua ricerca, soprattutto per quanto riguarda la musica o le cose che diciamo. Speriamo di essere il più professionali possibile e di coinvolgere i nostri ascoltatori secondo quello che è il nostro claim principale “trasmettiamo voglia di partecipare”. Probabilmente ci sarà ancora più partecipazione da parte degli ascoltatori, ma è presto per parlarne.

Cosa ne pensi di Radiospeaker.it, sei d’accordo che esista un portale che racchiuda tutte le voci della radio italiana?
Sono d’accordo solo se le voci sono controllate, spesso sul web si leggono cose inesatte, gossip. Il mondo della radio è meraviglioso, purtroppo però a volte viene inquinato da gente che per invidia, per ripicca, per maldicenza, per pettegolezzo dice cose inesatte. Voci dettate troppo spesso da frustrazioni.

Continueremo a distinguerci evitando gossip e ti invitiamo a leggere Radiospeaker.it!
Lo farò sicuramente, grazie.

Articolo a cura di Giorgio d’Ecclesia
Foto Credit:
immagine presa dal sito RDS

Admin Radiospeaker

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