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C’era una volta… Play Radio!

Sono passati ormai più di 4 anni dalla chiusura delle trasmissioni di Play Radio, il network guidato dalla direzione artistica di Luca Viscardi. Il progetto editoriale denominato “Play Radio” era partito ufficialmente il 6 ottobre 2005 ed era stato creato sulle ceneri della leggendaria RIN da parte del gruppo RCS Broadcast. A contraddistinguere l’emittente era il claim “Life Is On”. E’ sorprendente constatare come, anche a distanza di anni, una radio con appena due anni di vita sulle spalle (e senza neanche essere iscritta ad Audiradio) abbia lasciato intatto il suo ricordo in moltissimi ascoltatori che ne chiedono ancora oggi a gran voce il ritorno su vari forum sparsi qua e là. E allora… perchè non ricordarla nei suoi tratti essenziali?

Il progetto Play Radio era caratterizzato da un’impronta estremamente avanguardistica e l’identità del network era fortemente marcata. L’intento era quello di rivolgersi ad un pubblico giovane (non solo dal punto di vista anagrafico) che fosse attento all’informazione e che fosse interessato all’interazione e allo scambio di idee. Molti i programmi “parlati” con la musica, corollario necessario alle parole. La selezione musicale era praticamente unica ed immediatamente riconoscibile. Play Radio era infatti caratterizzata da una Playlist costituita prevalentemente da musica “giovane” e di qualità non immediatamente vincolata dalle etichette (dalle ultime produzioni di Franco Battiato all’ultimo disco sconosciuto di Tori Amos, dal brano primo in classifica all’ultima frontiera dell’indie alternativo britannico…); non mancavano i classici. A decretare l’inizio di ogni programma erano le novità più interessanti in circolazione (a voler sottolineare l’intento della radio stessa).

Molti i programmi che hanno lasciato un’impronta indelebile. Senza dubbio “Play Watch”, condotto dagli ottimi Fabio Canino e Francesca Zanni, morning-show in onda nei feriali dalle 10 alle 12 con tutti i momenti più esilaranti e shoccanti della televisione italiana del giorno prima e dei suoi protagonisti. A caratterizzare il promeriggio era invece “Playlist” con Marco Biondi e Petra Loreggian: immersione totale nel mondo della musica con interviste agli artisti italiani e internazionali in occasione delle loro ultime release. A seguire, dalle 17 alle 19, La Laura e Flavia Cercato proponevano “Citofonare Play”, programma in grado di coniugare in maniera perfetta informazione e intrattenimento. Pura informazione invece dalle 19 con Emilio Levi… gli ascoltatori hanno rimpianto per mesi e mesi le sue argomentazioni e il suo spirito critico, pungente e sensibile, ma sempre raffinato e rispettoso.

Nota di merito anche per la “sveglia” affidata al trio Viscardi-Labranca-Cianciabella e per il lunch-time con le voci de La Giada e Stefano Gallarini. La serata invece era appannaggio di Giorgio Ginex e della selezione musicale di “Let The Music Play”. Il weekend era affidato ad altre voci importanti: l’informazione con Simona Volta, lo sport con Mauro De Marco, Manuela Doriani (Play Radio aveva “adottato” la squadra di volley bergamasca diventata per l’occasione “Play Radio Foppapedretti”) e Chicco Giuliani e Massimo Caputi e Gabriella Mancini, l’intrattenimento con “Boombox” guidato dal bravissimo Simone Maggio, la tecnologia con Stefano Gallarini (Play era una radio “avanti”!). Da non dimenticare l’appuntamento con “Play Tunes” il sabato alle 19 con i dischi più venduti nel globo terracqueo e con “Play Chart” la domenica alle 19 con i 50 pezzi più suonati dall’emittente (mai classifica fu più interessante… capitava di vedere in testa pezzi ai più sconosciuti). Entrambi gli appuntamenti erano condotti da Luca Viscardi.

Play Radio è stata spenta il 30 giugno 2007 alle ore 20 con l’ultima diretta affidata a Viscardi che, per l’occasione, ha chiamato a raccolta le voci più significative che hanno preso parte al progetto.

Il resto lo affidiamo a questo bellissimo post che il 26 giugno del 2007 Luca Viscardi scriveva sul suo blog:

http://lucaviscardi.typepad.com/luca_viscardi_un_diario_o/2007/06/come-si-dice.html

E se non avete mai ascoltato Play Radio… non sapete cosa vi siete persi! Una radio diversa! Penalizzata, forse, per questo.

 

Articolo di Pierpaolo Fasano

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