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Conduttore e Fonico: che rapporto si instaura?

In alcuni casi è la prima persona con la quale si instaura un rapporto d’amicizia e complicità, indispensabile per un corretto svolgimento della diretta radiofonica, in altri è il confidente speciale dal quale ricevere consigli e suggerimenti, utili in prospettiva lavorativa futura: stiamo parlando del fonico o regista.

Un rapporto, quello tra speaker e fonico, eguagliabile a un’amicizia indissolubile, dove opinioni o considerazioni, a volte discordanti, si intrecciano tra musica e parole. A volte capita anche che, oggetto delle discussioni tra le due figure professionali, siano argomenti totalmente distanti dall’ambito prettamente radiofonico: insomma, lo studio sembra d’incanto trasformarsi in una “sala da bar” in cui ci si confronta sui risultati calcistici del fine settimana appena trascorso, oppure sull’ultimo scoop di gossip, battuto dalle agenzie.

Ma al di là di questo, ciò che scaturisce dal rapporto tra speaker e fonico è una sinergia lavorativa che trapela anche da una serie di sguardi e gesti, tipici del “linguaggio radiofonico”, frequentemente utilizzati nel corso di una diretta; una mimica, in cui un semplice cenno con gli occhi, spinge il fonico a selezionare il prossimo brano musicale da annunciare o a mandare la pubblicità.

La figura del regista può essere considerata anche da guida nel controllo e nella gestione dei tempi all’interno del clock, nel caso di minuti spesi negli interventi parlati o nel corso di interviste telefoniche, il tutto affinché il conduttore possa coprire gli spazi a disposizione senza “sforare”.

A proposito della complicità, a cui si faceva riferimento, essa può derivare anche dalla presenza costante dello stesso fonico nella fascia oraria di pertinenza dello speaker; da ciò il verificarsi di simpatici “siparietti” tra i due, che allietano gli ascoltatori, facendoli sentire quasi all’interno dello studio. Molti programmi radiofonici, infatti, presentano lo stesso staff tecnico per il medesimo speaker, dando vita ad una fusione d’intenti ai fini di un buon risultato.

Le difficoltà possono sorgere nel momento in cui vi è un cambio di guardia in regia e lo speaker d’improvviso è costretto a lavorare con un “nuovo” fonico. A questo punto, è necessario creare una nuova sinergia affinchè si instauri quel rapporto diretto e rigoroso, tale da rendere coinvolgente e stimolante l’interazione con gli ascoltatori.

E voi lettori di Radiospeaker.it, che rapporto avete con il vostro fonico/regista?

Articolo a cura di Maurizio Schettino
Photo Credits: Pietro Vanessi

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