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Spazio alle Band emergenti con la Radio on demand

Opinioni, pareri spesso divergenti che ruotano intorno al panorama musicale, dove le radio devono fare i conti con i gusti di ascoltatori sempre più esigenti. Ascoltatori che però muovono spesso critiche nei confronti proprio di ciò che viene continuamente proposto, quegli artisti canori, insomma, amati dal grande pubblico che però tolgono spazio alla marea di band emergenti, i quali pure dovrebbero avere la loro giusta risonanza.

Stiamo parlando proprio della cerchia di musicisti definiti “indipendenti”, davvero degni di essere trasmessi, anche in diffusione nazionale. Fortunatamente vi sono realtà che cercano di dare giusta rilevanza a tali artisti.

E’ il caso recente di “Indieland” la prima radio on demand che apre così le porte ai tanti e talentuosi cantanti della scena “indie”, desiderosi di esprimere e trasmettere “on air” la propria passione.

Inizialmente il format è stato trasmesso sulle web radio romane “NonSoloRadio” e “Radio Kaos Italy“, con al microfono il fondatore del progetto Simone Mercurio che ha deciso ora di continuare a far crescere l’esperienza sin qui maturata, aprendo un apposito canale Youtube in cui la musica fa da colonna sonora alle immagini che in successione vanno a caratterizzare ciò che si sta ascoltando, all’interno di un originale mix di suoni e video; insomma, forse potremmo definirla una sorta di “radiovisione” alternativa rispetto a ciò a cui siamo solitamente abituati.

Sfruttare, quindi, la tecnologia “on demand”, tra l’altro in voga ultimamente anche nelle piattaforme televisive digitali, per dare la giusta visibilità alla musica “nuova”, mettendola a disposizione degli ascoltatori in qualsiasi momento della giornata, senza costrizioni di orari.

“Per noi le radio dei grandi successi sono talvolta la morte della musica…” queste le parole di Mercurio che anzi invita tutti gli artisti indipendenti a mandare i propri brani alla redazione di Indieland.

Da parte nostra un forte in bocca al lupo e l’augurio che questo format possa nuovamente trovare spazio all’interno di qualche palinsesto radiofonico, affinché anche il genere “indie” abbia l’interesse che merita.

Articolo a cura di Maurizio Schettino

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