HomeMagazineQuante offerte di lavoro ci sono per gli Aspiranti Speaker?

Quante offerte di lavoro ci sono per gli Aspiranti Speaker?

“Le faremo sapere noi”, “certo, lasci pure tutto qui e eventualmente la ricontatteremo”, “mandi pure una demo e un CV a… e le risponderemo al più presto”. Quante volte chi si è proposto in radio ha sentito queste frasi, quante volte magari le avete avute in risposta ad una vostra richiesta?

Succede che queste frasi spesso vadano a sottolineare un interesse piuttosto marginale nei vostri confronti, a volte addirittura la vostra candidatura non viene nemmeno considerata. Di certo il ruolo del direttore artistico impegna molto tempo ed energie, questo è indubbio, ma se inviare mail e lasciare demo non è il modo migliore per proporsi ad una radio, come può un giovane, un aspirante, uno speaker senza lavoro farsi notare?

Alcuni concorsi vi danno questa opportunità. A quanto conosco, in un anno sono tre le possibilità che alcune radio concedono (sperando che non vengano eliminate in un futuro prossimo…): in ordine gerarchico, il primo casting per speaker emergenti è “Un giorno da Deejay”, solitamente il primo weekend di febbraio, quando Radio Deejay seleziona 100 tra le tante candidature arrivate via mail e permette ai 100 talenti di cimentarsi ai microfoni di via Massena.

Le modalità: i 100 selezionati si alternano in onda per un weekend, guidati e giudicati dagli speaker “titolari”; tra questi primi candidati vengono scelti i 25 migliori che si ripresentano a Milano per una seconda scrematura, fino ad arrivare ai 5 finalisti che, uno alla volta, vengono chiamati come ospiti a Deejay Chiama Italia per essere testati in un’ultima diretta. Sarà poi tra questi finalisti che verranno scelti gli speaker che potranno andare in onda: il primo anno sono passati tutti e 5, il secondo 3, mentre quest’anno come si evince dal blog di Linus e come lui stesso aveva già anticipato ai microfoni di Radiospeaker.it, il concorso verrà riproposto ma in versione meno competitiva.

La seconda possibilità viene offerta da Radio Rai e “Il Comunicattivo” di Igor Righetti. Il concorso si chiama “la radio è di parola”, è alla sua terza edizione e permette ad ognuno di registrare una demo o inviare materiale che già possiede, in base a 6 categorie tra cui scegliere e su cui basare la propria performance: musica, sport, cultura, news, costume e società, ambiente e scienza. I file inviati verranno giudicati da alcuni componenti di Radio Rai e verranno scelti i 6 provini migliori. In palio c’è una co-conduzione di una puntata in alcuni dei programmi di punta del palinsesto di Radio 1.

Infine, non meno importante è Speaker Factory, casting che dal 2003 si rivolge a speaker emergenti (dai 18 ai 30 anni). E’ promosso da Dimensione Suono Roma, realtà radiofonica tra le più importanti della Capitale, che ormai da tanti anni raccoglie i sogni radiofonici di centinaia di giovani, li riunisce in una giornata di casting e permette ad ognuno di loro di esprimersi davanti ad un microfono. Dopo qualche mese, si hanno i nomi dei finalisti grazie ad un’accurata scrematura, altri casting e altri provini determinano il vincitore, che in alcuni casi entra a pieno regime nella “squadra” degli speaker della radio. I nomi dei vincitori delle ultime edizioni sul sito ufficiale di Dimensione Suono Roma lo dimostrano. Tra l’altro anche Radiospeaker.it è stata partner ufficiale del concorso nel settembre 2011.

Come dicevo, a quanto conosco tra tutte le radio che ci sono in Italia solo queste 3 danno una chance concreta di farsi notare, di farsi ascoltare. Le mie non sono parole di critica, al contrario, ma mi chiedo perché nessuna radio cerca di coinvolgere aspiranti speaker per ampliare il proprio staff o anche solo per far crescere nuove leve al proprio interno? Non c’è forse bisogno di voci nuove nell’etere nazionale?

Soprattutto per le radio locali credo che organizzare casting o promuovere iniziative volte a conoscere nuovi speaker che, se si dimostrano validi, possano cimentarsi e crescere davanti ad un microfono, sarebbe molto utile. Non è nemmeno un discorso di soldi, perché credo che molti inizialmente sarebbero disposti a lavorare anche gratis.

Insomma, la mia domanda è: se mandare la solita vecchia demo da pochi risultati e i casting conoscitivi per gli aspiranti sono davvero pochi, se anche le radio locali faticano ad aprire le loro porte e solo le web radio permettono di provare a stare davanti ad un microfono, chi vuole fare radio in un modo professionale e magari un giorno spera di fare di questa grande passione un lavoro, come fa?

Forse  mi sfugge qualcosa, per questo motivo volevo sapere la vostra opinione: siete a conoscenza di altri casting o di altre iniziative rivolte agli aspiranti? Secondo voi come si può fare radio ad un buon livello al giorno d’oggi?

Articolo a cura di Nicola Zaltieri

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