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Cos’è il Clock Radiofonico e come funziona?

Il clock radiofonico è l’unità di misura del tempo in una radio. Attraverso l’uso del clock, ogni emittente è in grado di gestire esattamente i tempi e i contenuti della messa in onda, strutturando di conseguenza la scaletta dei programmi.

Il clock radiofonico è tradizionalmente rappresentato con un grafico a torta, in cui ogni spicchio corrisponde a un evento collocato con precisione ad un determinato punto ora. Questo modo di dividere il tempo consente anche di avere piena consapevolezza dei cluster pubblicitari e dei passaggi in onda degli spot dei clienti.

Come si struttura il clock radiofonico?

Di solito, il grafico a torta del clock radiofonico indica un’ora di programmazione (ad esempio dalle 07:00 alle 07:59).
Analizziamo insieme quali tipi di spicchi di torta compongono il clock radiofonico.

Talk o intervento dello speaker

Quando il conduttore parla al microfono. La durata dell’intervento dipende dalla linea editoriale: ci sono radio che vogliono interventi “chiusi”, di massimo 7 secondi. Ma in un programma come i vari Morning Show i talk si allungano considerevolmente, durando anche diversi minuti. Esplicitare i momenti talk all’interno del clock consente agli speaker di sapere in quali punti orari debbano “entrare” (intervenire in diretta).

Dischi

Ogni canzone viene inserita all’interno del clock per dare una fotografia il più reale possibile di cosa succederà in onda. La durata dei vari dischi richiede di adattare gli altri elementi del clock al fine di rispettare i punti orari di messa in onda degli altri interventi (su tutti, è molto importante rispettare l’orario del cluster pubblicitario, di cui parleremo a breve).

In un mondo ideale per i programmatori radiofonici, tutti i brani durerebbero 3:30, ma come sappiamo non è così: c’è il disco da 2:50, quello da 4:10, quello da 3:25… la somma di tutte queste differenze di secondi richiede poi di calcolare con precisione i punti orari degli altri spicchi della torta.

Liner e Jingle

Elementi di imaging che ricordano di continuo all’ascoltatore quale radio stia ascoltando, per creare nella sua testa un ricordo di ascolto. Durano pochi secondi e si usano per legare gli altri elementi all’interno del clock. Ad esempio, tra due dischi viene inserito un liner, dell durata di 2-3 secondi, con un effetto sonoro e una voce che ricordi il nome e il claim dell’emittente (“Radio Piripicchio, se l’ascolti è un vizio!”).

Cluster Pubblicitario

Il carrello pubblicitario che contiene tutti gli spot dei clienti. Gli inserzionisti ricevono sempre comunicazione di quando passeranno in onda i loro spot, dunque per un programmatore è molto importante rispettare gli orari del clock radiofonico. Tutti gli elementi del clock devono fare in modo che il cluster delle 19:15 suoni esattamente alle 19:15.

Quando si verifica un ritardo o un anticipo, tendenzialmente molte radio “recuperano” il tempo aggiungendo o togliendo un disco dalla programmazione, così da tornare al minutaggio corretto.

Segnale Orario

Molte radio annunciano l’ora esatta con una rampa. “Sono le 7 in punto su Radio Piripicchio, ripartiamo con Michael Jackson!”. Questo sistema dà un bel senso di presenza agli ascoltatori ma aiuta anche gli speaker a rispettare gli orari del clock radiofonico.

GR, Meteo, Rubriche

Tutti gli elementi che arricchiscono la radio offrendo informazioni. Il Giornale Radio, il Meteo e le Rubriche possono avere una durata variabile tra un appuntamento e l’altro, anche se oscillano sempre attorno a un certo minutaggio (per il GR e le rubriche ci si aspetta un collegamento di tre minuti; per il Meteo di un minuto). Naturalmente gli altri elementi del clock potranno essere modificati di conseguenza nel caso in cui questi appuntamenti abbiano una durata diversa dal solito.

Come dicevamo in precedenza, il principale strumento di “correzione” del tempo in onda è aggiungere o eliminare un brano dalla playlist.

Clock nel flusso e clock nei programmi: le differenze

La principale suddivisione in radio è quella tra uno spazio dedicato al flusso radiofonico e uno dedicato ai programmi.
La radio di flusso è quella radio che mette al primo posto la musica, con interventi brevi e veloci dei conduttori, che si “limitano” a ricordare i nomi dei brani, il nome della radio e il claim dell’emittente. I tempi sono studiati con precisione e tutti gli speaker sono invitati a rispettarli.

La radio di programmi ci offre invece un clock spesso e volentieri più morbido. Sì, viene stabilita una durata degli interventi, ma come avrete notato all’ascolto spesso e volentieri i conduttori si lasciano un po’ “prendere la mano” e vanno per le lunghe, accalorati dalla conversazione in onda.

Molti programmi rinunciano persino alla musica, per favorire uno spazio interamente dedicato al talk, dove l’unico elemento di pausa tra un talk e l’altro è l’immancabile cluster pubblicitario, il cui orario di messa in onda va sempre rispettato.

Programmiradiofonici.it è un sito professionale che offre alle emittenti in tutta Italia la possibilità di avere in onda dei programmi o format radio già pronti per la messa in onda.

Uno dei programmi più richiesti, adatto a molte radio con format diversi tra loro, è il Comedy Radio Show, un programma di intrattenimento, ideale per il drive time del mattino in un radio. Il drive time del mattino è una delle fasce radiofoniche più ascoltate, poiché le persone si muovono per andare a lavoro e di conseguenza ascoltano la radio. Ascolta la demo del Comedy Radio Show per avere un’idea di un format radio!

Se per la radio di programmi il contenuto di ogni intervento dipende interamente dal tipo di programma, per la radio di flusso quasi tutte le radio scelgono di mettere in mano ai loro speaker gli elementi tradizionali del flusso.

Il conduttore di una radio di flusso potrà fare in onda questi tipi di interventi:

Image Ramp

Il conduttore annuncia velocemente il nome della radio e quale brano stiamo per ascoltare, accompagnato dal jingle dell’emittente.

Teaser

L’anticipazione di cosa ascolteremo tra poco in onda. Il classico momento in cui lo speaker invita gli ascoltatori “a rimanere lì”, perché sta per arrivare qualcosa di molto interessante. Il teaser viene utilizzato frequentemente per preannunciare l’avvicinarsi di un gioco a premi con gli ascoltatori.

Disco-Disco

Il cosiddetto disco-disco, come lascia intendere il nome, avviene quando lo speaker interviene sulla coda di un brano e parla fino all’inizio del brano successivo. In quello spazio il conduttore si “sostituisce” al liner e ci pensa lui, con la sua voce, a legare i due brani. Il più delle volte racconta curiosità sul disco in chiusura e informazioni sull’artista del prossimo disco.

Dal clock radiofonico… a fare la radio: come cominciare?

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