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Tecniche di Conduzione: l’importanza di riascoltarsi

La professionalità, unita alla voglia di imparare e perfezionarsi, si esprime anche grazie ad una piena consapevolezza di se stessi e degli aspetti che magari devono essere corretti, al fine di poter essere produttivi ed efficienti quando si è “on air”, in qualunque circostanza o emittente. Comprendere appieno la propria capacità di condurre un programma radiofonico è fondamentale per riuscire ad acquisire, in maniera sempre più elevata, la tecnica giusta, al fianco anche di chi può dare utili consigli e suggerimenti.

Ed uno degli inviti che vengono rivolti proprio agli aspiranti speaker e non solo, è quello di abituarsi a riascoltarsi, sempre. Un azione apparentemente banale, ma fondamentale per riconoscere, con piena umiltà, quelli che sono i dettagli su cui inevitabilmente è necessario soffermarsi e correggere.

Infatti, spesso la conduzione spontanea e soprattutto “quella alle prime armi”, potrebbe farci distogliere l’attenzione da determinati elementi che catturerebbero l’attenzione del comune ascoltatore, il quale forse non esiterebbe nel decidere di cambiare frequenza, a causa di particolarità insite nel conduttore in grado anche di influenzare i relativi ascolti.

Quindi, è opportuno accorgersi quanto prima di determinati “difetti” su cui focalizzare l’attenzione come, ad esempio, nel caso delle continue ripetizioni o genericamente definiti “intercalari”, che renderebbero monotona un’argomentazione, evidenziando così una scarsa proprietà di linguaggio da parte dello speaker.

Pertanto, evitare le classiche e ripetitive parole, come “insomma”, oppure “cioè”, è particolarmente opportuno in egual misura come in merito all’utilizzo di toni vocali non assolutamente consoni per un linguaggio radiofonico. Un aspetto, quest’ultimo, che abbiamo spesso evidenziato nei nostri articoli ma che purtroppo, in alcuni casi, non trova un corrispettivo adeguato nella conduzione di diversi speaker, protesi maggiormente forse verso l’ambito dell’animazione “en plein air”, anziché circoscritta all’FM.

Ma potrebbero essere davvero tanti gli aspetti su cui ciascuno dovrebbe porre l’attenzione, affinché possa migliorarsi e stimolare l’attenzione di un qualsivoglia direttore artistico, proteso nella scelta di nuove figure da inserire nell’emittente da lui guidata.

Ascoltatevi e riascoltatevi, quindi, al termine di una diretta, registrate il vostro format e passo passo cercate di percepire i punti dove è opportuno intervenire.

In questo modo scoprirete anche se la radio è il lavoro che fa per voi!

Articolo a cura di Maurizio Schettino

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