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Gianluigi Chiodaroli (Itsright): diritti connessi e futuro della radio al World Radio Day

Al World Radio Day, Gianluigi Chiodaroli, presidente di Itsright, ha discusso l’importanza dei diritti connessi, la necessità di maggiore chiarezza per le radio e il dibattito sulla banca dati unica. Un confronto aperto su come gestire il futuro dei compensi per artisti e produttori.

Gianluigi Chiodaroli (Itsright): diritti connessi e futuro della radio al World Radio Day

Il World Radio Day 2025, organizzato da Radiospeaker.it, ha ospitato tra i suoi protagonisti Gianluigi Chiodaroli, presidente e amministratore di Itsright, una delle principali collecting italiane per i diritti connessi. Durante l’intervista, Chiodaroli ha chiarito il ruolo e l’importanza dei diritti connessi, spiegando il rapporto tra le radio e le società di gestione dei diritti musicali e affrontando il delicato tema della banca dati unica.

I diritti connessi: un concetto ancora poco chiaro

Nel corso dell’intervista, Chiodaroli ha sottolineato come i diritti connessi siano spesso poco compresi dagli editori radiofonici, nonostante la loro importanza nel settore musicale. “Tutti conosciamo i diritti d’autore, ma i diritti connessi sono spesso considerati di serie B. In realtà, sono un salario differito per artisti e interpreti che hanno registrato una canzone e che devono ricevere un compenso quando le loro opere vengono trasmesse”, ha spiegato Chiodaroli.

Itsright, con i suoi 280.000 artisti e 6.000 etichette indipendenti rappresentate, si occupa di raccogliere e distribuire questi compensi, garantendo una redistribuzione equa delle entrate agli aventi diritto.

Il rapporto tra Itsright e le radio

Quando gli è stato chiesto se esista una collaborazione tra le radio e le società di collecting, Chiodaroli ha risposto: “Non si tratta di una guerra, ma di una collaborazione complessa. Le radio e le collecting sono partner commerciali: uno utilizza la musica, l’altro raccoglie i compensi. Il punto è trovare un equilibrio giusto tra costi e diritti”.

Secondo il presidente di Itsright, in Italia i compensi per i diritti connessi sono nettamente inferiori rispetto a Paesi come Francia, Germania e Inghilterra, dove il sistema è più strutturato. Questo gap evidenzia la necessità di migliorare il sistema di gestione e remunerazione per gli artisti e gli interpreti italiani.

Banca dati unica: una proposta controversa

Un tema caldo affrontato nell’intervista è quello della banca dati unica per la gestione dei diritti musicali, una proposta attualmente in discussione in Parlamento. Chiodaroli si è detto contrario alla proposta di legge nella sua forma attuale, pur riconoscendo l’importanza di un sistema più efficiente.

“Non sono contrario all’idea di ottimizzare e rendere più chiara la gestione dei dati, ma la modalità della banca dati unica è un esproprio. È necessario trovare una soluzione condivisa che tenga conto degli investimenti già fatti dalle collecting”, ha dichiarato.

Secondo Chiodaroli, la sede più adatta per affrontare questa questione è l’AGCOM, che già gestisce regolamentazioni simili nel settore televisivo e radiofonico. Inoltre, ha sottolineato come progetti analoghi, come il Global Repertoire Database, siano già falliti in passato, dimostrando la complessità di un’iniziativa del genere.

Verso un futuro più chiaro per le radio e i diritti musicali

L’intervento di Chiodaroli al World Radio Day 2025 ha evidenziato la necessità di una maggiore chiarezza e semplificazione per gli editori radiofonici, spesso costretti a gestire richieste multiple da diverse collecting, con procedure burocratiche complesse.

“Il nostro obiettivo deve essere trovare un’intesa che semplifichi il sistema, senza però danneggiare chi ha investito nella gestione dei diritti. Serve un dialogo costruttivo per tutelare sia le radio che gli artisti”, ha concluso.

Il confronto tra le collecting e l’industria radiofonica è aperto e destinato a proseguire nei prossimi mesi, con l’obiettivo di costruire un sistema di gestione più trasparente ed equo per tutti gli attori coinvolti.

Adriano Matteo

Adriano Matteo

Tecnico del suono radiofonico, live e broadcast, giornalista iscritto all'albo pubblicisti della Puglia e grande appassionato di radio in tutte le sue sfaccettature. Leggi i miei articoli

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