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100 anni della Radio: il Senato celebra un secolo di storia

100 anni della Radio: il Senato celebra un secolo di storia

Il 2 ottobre 2024, nell’Aula di Palazzo Madama, il Senato della Repubblica ha ospitato un evento speciale per celebrare i 100 anni della radio in Italia. La cerimonia, trasmessa in diretta su Rai1 e Rai Radio1, ha segnato l’inizio delle celebrazioni che culmineranno il 6 ottobre 2024, esattamente un secolo dopo il primo annuncio radiofonico trasmesso nel Paese.

Un secolo di servizio pubblico

L’evento, voluto dal Presidente del Senato Ignazio La Russa e condotto da Carlo Conti, ha ripercorso i momenti più significativi della storia della radio in Italia. La cerimonia ha visto la partecipazione di alcune delle figure più iconiche del mondo della radiofonia italiana, come Renzo Arbore, Umberto Broccoli e Andrea Delogu. Durante l’evento, è stato trasmesso il primo annuncio radiofonico della storia italiana, grazie alla collaborazione con il Museo della Radio e della Televisione Rai di Torino.

L’annuncio originale del 6 ottobre 1924 è stato un momento simbolico che ha dato il via a una storia lunga cento anni, durante i quali la radio ha profondamente influenzato la vita quotidiana degli italiani. “È stata una gioia immensa assistere a questa celebrazione”, ha dichiarato commossa Elettra Marconi, figlia di Guglielmo Marconi, presente nell’aula del Senato.

Le voci della radio italiana

Oltre ai rappresentanti delle istituzioni, erano presenti alcuni volti noti della radio italiana, a testimoniare il forte legame che il Paese ha sempre avuto con questo mezzo di comunicazione. Primo fra tutti, Renzo Arbore ha regalato ai presenti alcuni aneddoti personali sulla sua carriera e sulla nascita delle prime radio libere. “Con Boncompagni abbiamo fatto tante marachelle, ma la radio è sempre stata un luogo di allegria e leggerezza, ha commentato Arbore, ricordando i programmi cult come “Alto gradimento” e “Bandiera gialla”.

L’evento ha visto la partecipazione anche di molti protagonisti della radio contemporanea. Lorenzo Suraci, editore di RTL 102.5, è stato presente con Ambra Angiolini e Francesco Fredella, mentre Massimiliano Montefusco, general manager di RDS, e Daniele Battaglia di Radio 105 hanno rappresentato le rispettive emittenti. Radio Monte Carlo e Virgin Radio sono state rappresentate da figure di spicco come Nick The Nightly e Ringo.

Linus costretto a saltare l’evento: l’assenza raccontata a Deejay Chiama Italia

Non tutti i protagonisti del mondo radiofonico sono riusciti a presenziare alla celebrazione in Senato a causa delle interruzioni ferroviarie che hanno colpito Roma e la rete del centro Italia proprio ieri, 2 ottobre. Tra coloro che non hanno potuto partecipare c’è stato anche Linus. Il direttore di Deejay avrebbe dovuto essere a Palazzo Madama per rappresentare il gruppo, ma, impossibilitato a partire, ha condotto regolarmente il suo programma dagli studi di via Massena a Milano. Ha aperto la puntata la puntata spiegando l’accaduto con un sorriso non nascondendo il dispiacere per non poter essere presente.

Un legame indissolubile con la storia

Il presidente del Senato Ignazio La Russa, durante il suo intervento, ha voluto sottolineare l’importanza della radio come strumento di coesione sociale e informazione. “La radio ha un posto speciale nel cuore degli italiani, e questo evento ne è la testimonianza”, ha detto La Russa. A seguire, il Ministro della Cultura Alessandro Giuli e il Ministro del Turismo Daniela Santanchè hanno espresso il loro orgoglio per la storia radiofonica italiana, ricordando quanto sia stata fondamentale per lo sviluppo del Paese.

Per chiudere la cerimonia, Andrea Delogu ha ricordato le molteplici modalità con cui oggi si può fruire della radio, sottolineando l’evoluzione tecnologica del mezzo che continua ad adattarsi ai tempi moderni senza mai perdere il suo fascino originale.

Una mostra che celebra il passato e il futuro

Fino al 6 ottobre 2024, la Sala Marconi di Palazzo Madama ospiterà una mostra dedicata alla storia della radio, con documenti d’archivio e apparecchiature storiche. Tra i pezzi esposti, il microfono a bobina magnetica utilizzato per il primo annuncio radiofonico e il carillon della radio del 1936, che riproduceva il canto di un uccellino tra un programma e l’altro.

Questa mostra non solo celebra la storia della radio, ma rappresenta anche un ponte verso il futuro, mostrando come questo mezzo di comunicazione sia destinato a rimanere parte integrante della vita quotidiana degli italiani.

100 anni di radio: ieri, oggi e domani

La celebrazione al Senato ha offerto l’occasione di riflettere su quanto la radio abbia influenzato la società italiana. La radio ha cambiato il modo in cui viviamo e ci relazioniamo con il mondo, ha dichiarato Renzo Arbore durante la cerimonia, riassumendo in poche parole l’importanza storica di questo mezzo.

Nonostante l’avvento di nuove tecnologie e piattaforme di comunicazione, la radio continua a essere un punto di riferimento per milioni di ascoltatori, un mezzo che sa adattarsi ai tempi e che, a distanza di cento anni, mantiene intatto il suo fascino e la sua utilità. Le celebrazioni dei 100 anni della radio rappresentano quindi non solo un tributo al passato, ma anche una promessa per il futuro.

Adriano Matteo

Adriano Matteo

Tecnico del suono radiofonico, live e broadcast, giornalista iscritto all'albo pubblicisti della Puglia e grande appassionato di radio in tutte le sue sfaccettature. Leggi i miei articoli

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