Quando la radio diventa essenziale: il blackout in Spagna e Portogallo
Mentre internet e telefoni si bloccavano durante il blackout del 28 aprile, la radio ha continuato a trasmettere grazie a sistemi d’emergenza e dispositivi autonomi, confermandosi un punto fermo dell’informazione nelle crisi.

Il blackout che il 28 aprile 2025 ha colpito Spagna e Portogallo ha riportato sotto i riflettori un tema spesso sottovalutato: l’importanza della radio come mezzo di comunicazione indipendente e affidabile nelle situazioni di emergenza. Mentre internet, telefonia mobile e televisioni digitali si spegnevano in molte aree, la radio ha continuato a trasmettere, diventando ancora una volta uno strumento fondamentale per informare la popolazione anche durante un blackout di portata internazionale.
Secondo le prime ricostruzioni, il blackout sarebbe stato causato da un guasto alla rete di trasporto elettrica ad alta tensione, che ha avuto ripercussioni a catena su infrastrutture essenziali. In alcuni casi, le città sono rimaste senza energia per diverse ore, con servizi bloccati e gravi difficoltà di comunicazione.
La radio: un’ancora sicura nelle emergenze
In uno scenario in cui i dispositivi elettronici dipendenti da internet sono risultati inutilizzabili, le tradizionali radio a batterie o quelle installate sulle automobili sono tornate protagoniste. Le principali emittenti nazionali, pur con alcune difficoltà tecniche, sono riuscite a garantire un flusso continuo di aggiornamenti, fornendo notizie utili e indicazioni pratiche alla cittadinanza.
Non si tratta di un episodio isolato. Anche in passato, la radio ha dimostrato di essere uno strumento insostituibile in contesti di emergenza. Un esempio significativo è quello del grande blackout che paralizzò l’Italia nel 2003: in quella circostanza, emittenti come la Rai o Radio Capital riuscirono a garantire il servizio di informazione anche durante le ore più critiche grazie all’utilizzo di generatori d’emergenza e di una semplice radio a batterie per monitorare la situazione.
Una lezione da non dimenticare
L’esperienza vissuta in Spagna e Portogallo riaccende il dibattito sull’importanza di preservare e valorizzare mezzi di comunicazione capaci di funzionare indipendentemente dalle infrastrutture più vulnerabili. Oggi, in un mondo sempre più dipendente da reti elettriche e connessioni dati, la radio rappresenta un esempio di resilienza tecnologica.
Non solo permette di ricevere informazioni vitali senza la necessità di internet o di corrente elettrica, ma garantisce anche una copertura capillare del territorio, raggiungendo anche le zone più isolate. Caratteristiche che diventano decisive in momenti di crisi, quando la tempestività delle comunicazioni può fare la differenza.
Radio e futuro: una riflessione necessaria
Il blackout del 28 aprile 2025 offre uno spunto importante anche per il futuro. Diventa sempre più urgente incentivare l’uso di dispositivi radio autonomi, installare sistemi di backup energetici nelle emittenti e investire in tecnologie che possano mantenere operative le comunicazioni in ogni scenario.
La radio, spesso percepita come un mezzo “secondario” nell’era digitale, si conferma invece come un pilastro della comunicazione d’emergenza. Preservarne l’efficienza e ricordarne il valore diventa una responsabilità collettiva, per evitare che nelle situazioni più critiche si rimanga privi di uno dei pochi strumenti davvero in grado di garantire informazione, sicurezza e vicinanza alla popolazione.
Come la radio resta attiva anche durante un blackout
Una delle ragioni per cui la radio si dimostra così affidabile durante i blackout è la sua capacità di funzionare indipendentemente dalla rete elettrica. Molti modelli portatili sono alimentati da batterie sostituibili o ricaricabili, consentendo l’accesso alle trasmissioni anche quando l’energia elettrica non è disponibile.
Inoltre le stazioni radio sono progettate per garantire la continuità delle trasmissioni anche in assenza di alimentazione elettrica dalla rete. Per far fronte ai blackout, molte emittenti si avvalgono di sistemi di alimentazione di emergenza, come generatori diesel o a benzina, che si attivano automaticamente quando viene meno la corrente elettrica. Questi generatori forniscono l’energia necessaria per mantenere operativi gli studi di trasmissione e i trasmettitori.
Queste misure assicurano che le stazioni radio possano continuare a fornire informazioni vitali alla popolazione anche durante interruzioni prolungate dell’energia elettrica, sottolineando il ruolo cruciale della radio come mezzo di comunicazione affidabile in situazioni di crisi.