HomeMagazineCuriosità RadiofonicheMigliorare il disannuncio in Radio: l’evoluzione della scaletta musicale

Migliorare il disannuncio in Radio: l’evoluzione della scaletta musicale

In una chat inattiva qualche settimana fa su Twitter, ho chiesto di vedere i registri di musica degli speaker delle radio. (Per “registro musicale” intendo ciò che viene stampato per gli speaker dove ci sono scritti quali brani stai ascoltando con l’orario o dove ci saranno le interruzioni pubblicitarie). 

Ne ho trovato uno del 1996 ed è un ottimo esempio di una scaletta musicale. Elenca il titolo delle canzoni, gli artisti e alcuni tempi tecnici. 

Più o meno allo stesso tempo, stavo usando scalette molto simili su Hallam FM. Ho pensato che fosse cambiato molto, ma non è così. È tutto quasi completamente invariato ad eccezione dell’uso di un nuovo font. 

Con il recente anniversario dello sbarco sulla luna, la discussione online si è trasformata in una discussione sulle canzoni appropriate da suonare ed è spuntata Sleeping Satellite di Tasmin Archer.

Quando Sleeping Satellite era una hit, stavo lavorando per The Pulse, una stazione radiofonica di Bradford. Tasmin Archer, la cantante, è nata a Bradford e quindi l’abbiamo chiamata “Tasmin Archer di Bradford” ogni volta che annunciavamo una sua canzone. 

All’Aire FM di Leeds, la chiamavano “Tasmin Archer di Leeds”, perché dopo aver lasciato la scuola lavorava a Leeds in tribunale. 

Fatti questi esempio torniamo alle scalette degli speaker.

Come strumento per dire a un presentatore dove va la canzone, sono fantastiche, ma come strumento per rendere migliore la radio, sembrano non essere all’altezza. Perché? Semplice, non hanno alcuna informazione. 

Quando oggi si producono scalette musicali, non è difficile evidenziare artisti locali dalla tua area di trasmissione. Se lo hai scritto sui software di trasmissione, è facile estrarre le ultime notizie sull’artista; si può arrivare al loro ultimo tweet, vedere quello che hanno pubblicato l’ultima volta su Instagram, nel caso in cui non ci fosse nulla di più interessante in onda. 

Una scaletta musicale intelligente trasformerebbe un pigro disannuncio in qualcosa di ricercato, valorizza l’area locale e potrebbe rendere qualsiasi radio un po’ più viva e aggiornata. 

La tecnologia di oggi potrebbe fare tutto questo automaticamente ed ho scoperto che almeno una radio lo ha già fatto: Classic FM del Regno Unito.

La tecnologia può fare molto per cambiare in meglio il modo in cui facciamo radio. Mi chiedo chi raccoglierà la mia sfida per produrre delle scalette migliori per tutti noi.

Articolo a cura di James Cridland

Adriano Matteo

Adriano Matteo

Tecnico del suono radiofonico, live e broadcast, giornalista iscritto all'albo pubblicisti della Puglia e grande appassionato di radio in tutte le sue sfaccettature. Leggi i miei articoli

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