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Norvegia: addio alle Radio FM

Ormai ci siamo! La Norvegia sarà la prima nazione a dare l’addio alla radio Fm, passando completamente al digitale. L’11 Gennaio 2017 inizierà infatti lo “switch-off” delle onde a modulazione di frequenza, con il debutto del DAB (Digital Audio Broadcasting). Tale processo dovrebbe concludersi entro il 13 Dicembre 2017. Dunque le emittenti pubbliche e commerciali chiuderanno i ripetitori in Fm.

Il motivo per cui sarà la Norvegia a guidare questo processo è molto semplice: dai dati emerge che il 99,5% del Paese è coperto dal segnale DAB, già presente in questa nazione da circa vent’anni. Infatti il 55% delle case norvegesi è dotato di un apparecchio DAB e già il 50% degli ascoltatori usa la radio digitale quotidianamente. Senza contare che la maggior parte delle auto vendute in Norvegia ha in dotazione la radio digitale. Eppure non è tutto così roseo come sembra. In questa nazione ancora il 66% della popolazione non lo utilizza, dunque qualche difficoltà esiste anche qui.

Prossime nazioni a seguire la Norvegia saranno Svizzera (entro il 2020), Danimarca e Gran Bretagna. E l’Italia?

Come sempre, senza voler cadere nei facili luoghi comuni (a volte veritieri), nel nostro Paese il fenomeno DAB sta crescendo ma non con lo stesso ritmo norvegese. La rete digitale copre circa il 68% della popolazione e le principali emittenti si possono ascoltare già in digitale, ma esistono ancora parecchi fattori che non ne facilitano la diffusione, primo fra tutti il fatto che ci siano molte “zone d’ombra” sul nostro territorio.

Inoltre in Italia c’è stato un passaggio forzoso dalla televisione analogica a quella digitale, ma non è accaduto lo stesso per la radio. La regione più avanzata sembra essere quella del Trentino, dove si possono ricevere addirittura servizi aggiuntivi tra i quali gli avvisi della protezione civile.

Come molti di voi sapranno, i vantaggi del DAB sulla radio analogica sono evidenti: qualità sonora ottima, possibilità di inviare testi e immagini insieme al sonoro, ricezione notevole senza assenza di segnale, eppure servono ancora molti passi in avanti, in una Nazione come la nostra dove due italiani su tre ascoltano la radio (ed il dato è molto confortante).

Certo è possibile che la disponibilità di app per smartphone e tablet, oltre allo streaming dai vari siti internet delle emittenti rallenti un po’ questo fenomeno, ma è evidente che il nostro Paese necessiti di una decisa accelerazione da questo punto di vista.

A meno che non amiate il “vintage” e non vi siate innamorati di quel “fruscio” che emette la radio quando cercate di sintonizzarvi su una determinata frequenza in Fm.

Articolo a cura di Mattia Savioni

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