HomeMagazineRadio NewsDAB: a che punto è la Radio Digitale in Italia?

DAB: a che punto è la Radio Digitale in Italia?

E’ sempre più all’ordine del giorno, tra gli addetti ai lavori e non solo, la questione relativa all’avvento del nuovo sistema di ricezione che sta interessando anche l’emittenza radiofonica, con la sua capillare digitalizzazione che vede impegnate diverse parti, non solamente quelle concernenti l’ambito dell’FM.

Svariate le riflessioni sono state sollevate nel corso del convegno dal titolo “La radio digitale: un’opportunità per i cittadini, il mercato e le imprese”, svoltosi pochi giorni fa a Roma e promosso dall’Agcom, in cui ci si è soffermati proprio sull’apparato tecnico indispensabile per una corretta diffusione del segnale digitale, sulla scia del progresso tecnologico che ha riguardato già la tv.

Su ciò si è basato l’intervento del Presidente dell’Autorità, Angelo Marcello Cardani, il quale ha tracciato un bilancio del lavoro svolto sinora in merito ai risultati ottenuti con il processo del digitale da quanto apprendiamo dal corrierecomunicazioni.it: “Il lungo percorso di pianificazione della rete radiofonica digitale, che ci ha portati fin qua, lo abbiamo concretamente avviato nell’aprile del 2012. In totale in questi ultimi 4 anni abbiamo pianificato 16 bacini locali sul totale dei 39 previsti, corrispondenti a circa il 42% della popolazione. Un buon lavoro, soprattutto se commisurato al sostanziale immobilismo dei primi anni successivi al varo del primo regolamento Agcom in materia.

L’augurio del Presidente riguarda la possibilità di vendita di sistemi radiofonici adeguati alla ricezione del segnale, così come avviene per il digitale televisivo. Un lavoro che però, a suo dire, deve continuare grazie al coinvolgimento attivo di parti come il Ministero e le imprese private del settore, con le varie associazioni. Ma in modo particolare il messaggio di Cardani è rivolto all’industria automobilistica: “Ci aspettiamo che l’industria automobilistica creda e investa di più sulla radio digitale. Anche perché, come regolatore, abbiamo progetti ed idee che non sono più compatibili con la vecchia radio analogica installata di serie su tutti i modelli di autovetture. Penso in primis ai servizi evoluti di infotraffico ed all’informazione d’emergenza in mobilità”.

Non a caso, nel corso dell’incontro con le aziende estere, vedi la Germania, si è potuto constare come il sistema DAB sia presente sul 13% delle vetture. L’Agcom, inoltre, evidenzia anche la percentuale dell’85% delle auto, nel Regno Unito, munite di DAB, una crescita, questa, parallela al raddoppio del numero delle emittenti digitali.

Insomma, l’auspicio dell’Autorità garante delle comunicazione è di veder realizzata una capillare diffusione e fruizione della nuova tecnologia applicata al media radiofonico anche in Italia, affinché si possa concorrere realmente con il mercato globale, “perché non intendiamo fare del DAB l’ennesimo cantiere incompiuto di questo nostro paese”, questo il pensiero espresso dal Presidente Cardani.

Articolo a cura di Maurizio Schettino

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