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Dati d’ascolto: stop metodo CATI? Nel 2020 parte la sperimentazione del Meter

Avete mai ricevuto una telefonata dall’istituto che gestisce le indagini di ascolto delle radio? Io si, proprio qualche mese fa.

Ero entusiasta di questa chiamata. Per la prima volta nella mia vita mi sono ritrovato a parlare al telefono con un call center per più di 30 secondi senza dover riattaccare con una stupida scusa.

Ma il bello viene adesso: volete sapere com’è finita? Dopo che l’operatore mi ha letto tutta l’informativa sulla privacy, felice di iniziare l’intervista mi ha posto la prima domanda: “Lei lavora o ha mai lavorato in ambito radiofonico?

Devo dire che, nonostante fosse la verità, sono stato molto ingenuo a rispondere di si perchè proprio questa risposta ha compromesso il proseguimento della chiamata: secondo la normativa vigente infatti non avrei potuto partecipare alle indagini d’ascolto perchè, in parole povere, sarei stato troppo di parte. 

Analizzando questa esperienza non ho potuto fare a meno di notare quanto sarebbe stato facile dare risposte di parte o non veritiere al telefono; molte volte anche senza volerlo, per fretta o pigrizia, alcuni intervistati potrebbero aver dato risposte casuali per velocizzare la telefonata.

A quanto pare non sono l’unico a pensarla così: proprio nei mesi scorsi si è parlato di questa metodologia, ovvero del metodo CATI, che andrebbe sostituita con sistemi elettronici più affidabili.

Ne ha parlato anche Roberto Sergio, direttore di Radio Rai, durante alcune interviste, come quella rilasciata a dailymedia; in effetti con una telefonata in cui ci viene chiesto quali radio ascoltiamo più frequentemente, è più facile ricordarsi nomi di grandi network invece che piccole emittenti che magari abbiamo anche ascoltato più volte.

Vedendola così i network potrebbero perdere qualche numero se il metodo di rilevazione cambiasse.

Si parla infatti dell’inserimento del Meter (dispositivo utilizzato da Auditel per rilevare gli ascolti televisivi) anche per le radio a partire dal 2020.

Per adesso però ancora non è stata data nessuna conferma ufficiale da TER – Tavolo Editori Radio – all’alba dell’uscita dei dati di ascolto definitivi relativi al primo semestre 2019 previsti per il prossimo 5 Settembre, dopo le anticipazioni dello scorso Luglio.

Cosa accadrà a questo punto non lo sappiamo con certezza, ma sicuramente la sostituzione del caro vecchio metodo CATI potrebbe dare risultati più affidabili e veritieri, anche se a discapito di qualcuno.

Articolo a cura di Adriano Matteo

Adriano Matteo

Adriano Matteo

Tecnico del suono radiofonico, live e broadcast, giornalista iscritto all'albo pubblicisti della Puglia e grande appassionato di radio in tutte le sue sfaccettature. Leggi i miei articoli

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