Giuseppe Cruciani al World Radio Day 2024: “Non so fare squadra ma mi affascina la conduzione di coppia”
Dal lavoro di squadra ai dati d'ascolto, Giuseppe Cruciani ha parlato al World Radio Day del suo lavoro in radio e della sua persona rivelando alcuni aspetti più intimi della sua vita.
Al World Radio Day, lo scorso 13 febbraio, c’era anche Giuseppe Cruciani che è tornato a trovarci nella nuova sede del Talent Garden Calabiana a Milano. Con il conduttore della Zanzara su Radio 24 abbiamo parlato di radio ma anche del suo aspetto più personale a partire dai suoi difetti.
“Noi che facciamo radio e molti di voi che la fate anche puntiamo spesso al lavoro in solitaria – ha spiegato Cruciani – io ho un difetto che ho cercato di affinare nel tempo che è quello del lavoro di squadra. Io e David Parenzo non ci parliamo mai durante il giorno nemmeno una volta perché se ci parliamo è peggio. Lui spesso arriva e non sa nulla di quello che succede, spesso non sa neanche chi chiamiamo in quel momento ma ha quella capacità di improvvisare pazzesca. Io preparo tutto dalla mattina, cerco di preparare molto”
Giuseppe Cruciani al World Radio Day ha confessato della sua difficoltà nel lavorare in squadra: “mi fido solo di me stesso, fare squadra mi risulta spesso molto difficile. Oggettivamente è meglio coinvolgere di più le persone in quello che fai, io invece stresso molto perché pretendo che ragionino tutti come me ma è impossibile. Spesso mi incazzo ma sono incazzature salutari che finiscono lì dopo un secondo. Poi però uno non valuta le ripercussioni che queste incazzature possano avere, per cui io mi scuso pubblicamente“.
Cruciani al World Radio Day 2024: “La radio oggi non osa più”
In una recente intervista il conduttore di Radio24 ha detto che gli editori radiofonici oggi non osano più e il 13 febbraio ha spiegato infatti che “è vero che oggi la televisione ha una capacità rivoluzionaria nel linguaggio, trova soluzioni nuove dal punto di vista di format, aspetto che la radio ha perso. La radio non ha più la capacità di essere il traino di innovazioni editoriali e questo perché gli editori hanno legittimamente delle posizioni molto conservatrici, ovviamente con delle eccezioni“.
Naturalmente ascolta la radio sempre, a partire da Deejay Chiama Italia: “La radio la ascolto scientificamente per capire cosa c’è per fare tutto il contrario. Ascolto DJCI perché credo che la chimica fra le persone che conducono in coppia sia fondamentale. Mi interessano le coppie come funzionano, mi interessa la dinamica, molto più importante del contenuto. La questione è che bisogna rimanere sé stessi, quando sei incazzato non è che puoi fare finta di non essere incazzato, se tu porti alla radio qualcosa che è finto non è ce poi ti puoi trasformare improvvisamente in qualcosa di diverso. Io non sopporto chi vuole far ridere ad ogni costo, la risata forzata, è una cifra finta di chi vuole intrattenere per forza. Guardo le cose vere, che si avvicinano molto di più alla realtà, poi c’è grande professionismo anche in chi finge“.
Dagli haters all’ascolto trasversale della Zanzara: la spontaneità è la chiave
Cruciani colleziona ogni giorno haters ma la cosa non lo smuove: “Per me gli haters non esistono – ha affermato lo speaker – sono un finto problema, esistono solo per chi se li vuole creare. Basta non leggere i commenti. Mi hanno scritto delle cose talmente assurde che dovrei portare in tribunale 200 persone al giorno ma non serve a niente, è una perdita di tempo. Io non sopporto chi porta in tribunale gli haters, è peggio che fare l’hater stesso. Sono tutte cose che rimangono nel web“.
Del suo programma e degli ascoltatori che ha conquistato negli anni è molto soddisfatto: “L’ascolto è talmente vario in cui c’è tutto il contrario di tutto. La fortuna è quella di avere un pubblico molto trasversale che è stato creato attraverso degli accorgimenti editoriali ma anche grazie alla spontaneità“.
Rivivi tutto il World Radio Day sul sito ufficiale www.worldradioday.it; l’intervista integrale a Giuseppe Cruciani è disponibile nel video che segue.