Paoletta al World Radio Day: “In radio lasciare i giovani liberi di comunicare”
Al World Radio Day, lo scorso 13 Febbraio, è passata a trovarci anche Paoletta. Quel giorno ha terminato la diretta su Radio Italia ed è corsa da noi, al Talent Garden di Isola a Milano. L’intervista l’ha iniziata proprio lei, chiacchierando con il pubblico, chiedendo ad alcuni di coloro che erano seduti fra gli spettatori perché fossero lì.
“Voi dovreste insegnare a noi – ha spiegato Paoletta – Magari siete venuti qua per rubare qualche segreto. Ma penso che l’indottrinamento non serva a nulla, la cosa più importante è lasciarvi liberi di comunicare come volete. Ci sono dei loschi figuri che nelle radio vi dicono quanto dovete parlare, le cose giuste che dovete dire. La cosa migliore siete voi che non siete ancora famosi, voi che dovete insegnare qualcosa a noi perché il futuro della radio siete voi, l’evoluzione che non esiste ancora. Okay tenere conto di noi ma poi fate voi e noi impareremo da voi“.
Poi parlando dell’evento organizzato da Radiospeaker per la prima volta in presenza: “Mi ricordo quando questo incontro l’abbiamo fatto online. Fate delle cose belle“.
Paoletta: “In radio fa la differenza quello che vivi tutti i giorni”
Nulla di preparato fin qui: “La bellezza della radio è proprio questo: tu ti puoi preparare tutto quello che vuoi ma la bellezza della radio è l’esperienza, è viverla e saper imparare a essere empatici, saper ascoltare gli altri“.
Sull’esperienza sanremese in esterna lei è ferrata, da diversi anni con Radio Italia Sanremo è tappa fissa: “Noi siamo un po’ degli eletti, siamo un po’ fortunati, abbiamo i redattori che ci aiutano, poi devi guardare il festival ma poi puoi guardarlo anche dopo in differita. Fa però la differenza quello che vivi veramente, magari la passeggiata che ti fai nel pomeriggio per guardare quello che fanno gli altri, magari quelli che non riescono ad andare al festival, che vanno lì per curiosità, per cercare l’autografo con l’artista. Anche tu che lavori nella tua piccola radio dipende da quanta cazzimma hai, da quanta voglia hai. Per me è stato facile perché siamo lì da tanti anni, però è bello vivere il festival anche da outsider o come quelle piccole radio che vanno a Sanremo per la prima volta e che si fanno il mazzo. Ha grande valore quello che fanno“.
Dalla radio ai social: “Lo faccio per vanità anche se per la radio l’immagine ha un grande valore”
Molto presente anche sui social ha creato un bel connubio fra radio on air e backstage, proprio sui social, anche se l’immagine, dice, non è fondamentale: “Una radio come deejay ha bisogno dell’immagina perché contano i personaggi. Da noi – a Radio Italia – ad esempio conta la musica, il nostro fulcro è la musica italiana. Quindi l’immagine non serve. Quello che faccio con i social lo faccio solo ed esclusivamente per vanità. Poi aggiungo canzoni che mi piacciono di quelle nuove di ragazzi che non hanno un grande seguito ad esempio. Di solito dopo aver fatto il video o mi tolgo i tacchi o metto la giacca perché ho freddo – scherza – Non è così fondamentale per me l’immagine. Per la radio ha un grande valore perché spinge la musica“.
Pensi che ci sia bisogno di più voci femminili?
Paoletta rappresenta un po’ le donne in radio… in fondo: “La radio è femmina – conclude – c’è sempre bisogno di femmine, così come c’è bisogno di uomini. Non c’è bisogno di limiti, bisogna aprire le braccia a tutti“.
Tutta l’intervista integrale a Paoletta, ospite del World Radio Day 2023 al Talent Garden Isola di Milano è disponibile su YouTube, nel video che segue!