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Intervista a Wad: “Per fare radio serve credibilità”

Intervista a Wad: “Per fare radio serve credibilità”

È da anni la voce della sera di Radio Deejay dove conduce “Say Waaad” e da un po’ meno è anche su m2o nel weekend con “One Two One Two” dalle 17:00 alle 18:00; Lui è Wad, Michele Caporosso all’anagrafe, con cui abbiamo parlato di radio, di musica e non solo.

Ecco l’intervista che abbiamo fatto a Wad!

Come è nata la tua passione per la comunicazione e per la musica? C’è un evento in particolare che ti ha portato a decidere che avresti voluto lavorare in questo mondo?

Ho scoperto che esisteva la musica ballando breakdance con i miei amici per strada. La vera magia è quando scopri che una canzone muove il tuo corpo anche se non sei tu a deciderlo, cioè il corpo non sta fermo se nella stanza suona un qualsiasi ritmo. E’ questo che mi ha fulminato al punto da introdurmi nell’industria musicale senza voler fare musica mai. Ma raccontarla, diffonderla, spiegarla, suonarla, combatterla, supportarla, eccetera. Ecco perché in parallelo a tutto ho sempre fatto la radio, non c’è mezzo migliore. 

C’è un evento o un’esperienza particolarmente divertente che ti è accaduta in diretta?

Tantissime, soprattutto perché cerchiamo da sempre di inseguire l’effetto wow delle cose che succedono in una diretta, per cui tantissimi episodi divertenti. Uno che mi viene in mente ora così a random è quando con i The Show abbiamo fatto un prank al Divino Otelma che poi in diretta ha richiamato su FaceTime in condizioni estetiche che ci divertirono molto. O quando Kokeshi, youtuber e attuale fidanzata di Fabio Rovazzi, ha perso una challenge e si è tatuata il logo di “Say Waaad!?!” molto grande sulla coscia. 

Chi sogni di intervistare e con chi condurresti un programma?

Non sono mai stato un fanboy, cioè non provo fanatismo nei confronti di artisti, esclusi ovviamente i giganti. Per me al centro c’è la musica, non chi la fa. Però sicuramente un’intervista a Kanye West sarebbe epica. Con chi condurrei un programma? Forse proprio con Kanye West. 

C’è un lavoro che non c’entra nulla con quello che fai che ti piacerebbe fare?

Tutti, per una settimana. Cioè è da un pò che anche in diretta proviamo a lanciare questo input, che poi lavorato bene sarebbe un super format televisivo, in cui si fa ogni settimana un lavoro diverso: una settimana il camionista, quella dopo il gelataio, poi il cameriere, poi il centralinista, il venditore ambulante, il contadino, lo youtuber, il parrucchiere, e via così. 

Cosa ricordi del tuo primo giorno a Deejay? Qual è il primo brano in assoluto che hai lanciato in radio?

Il mio primo giorno a Radio Deejay è un pò distante dal mio primo lancio a Radio Deejay. Per diverso tempo ho lavorato nel backstage, ho guardato, ho studiato, ho fatto “la pianta”: tutte cose che ancora faccio in realtà avendo la fortuna di essere nella Disneyland della radio italiana che è Via Massena 2, con tutti i più grandi di sempre da cui puoi solo imparare. Primo brano lanciato dipende molto dal senso della parola “lanciare”. Lanciare canzoni nuove è una della mission quotidiane per quelli come me, ne abbiamo lanciate tante nel senso che siamo stati i primi a mettere una canzone per la prima volta, tante volte. E continuiamo a farlo, o quantomeno facciamo tutti i tentativi possibili. A volte ci prendi a volte no. La prima canzone che ho presentato su Radio Deejay era di Ghali. 

Che radio ascolti, oltre Radio Deejay e m2o, quando sei in macchina?

Ascolto le radio soprattutto con le app, passo pochissimo tempo in macchina fortunatamente. Le radio che ascolto di più, oltre Radio Deejay e m2o, sono sicuramente: Apple Music (che prima era Beats1), BBC1, BBC1 extra, Kiss FM UK, Hot 97, SkyRock, NRJ, e ultimamente molti podcast. Compreso La Zanzara.

Cosa consigli a chi vuole avvicinarsi al mondo radiofonico? 

Di avvicinarsi prima ad un mondo concreto, vero, solido, culturale, con quella passione che ti aiuti ad esplorarlo, studiarlo mentre in parallelo fai e continui a fare la radio senza pensarla mai come un lavoro. O perlomeno per me è stato così, ovviamente avendo una gran botta di culo. Ma fare la radio solo per fare la radio probabilmente nel 2020 non funziona più. Serve credibilità, che è un valore che non si compra e soprattutto che si allena e si perfeziona in continuazione. Come la vita, e quindi come la radio.

Grazie Wad!

Grazie mille Radiospeaker! Gang!

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Adriano Matteo

Adriano Matteo

Tecnico del suono radiofonico, live e broadcast, giornalista iscritto all'albo pubblicisti della Puglia e grande appassionato di radio in tutte le sue sfaccettature. Leggi i miei articoli

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