HomeMagazineCuriosità RadiofonicheLavorare in Radio: i Rapporti tra Colleghi

Lavorare in Radio: i Rapporti tra Colleghi

Ogni famiglia che si rispetti si basa su valori solidi ai quali i vari membri sono legati da vincoli indissolubili. Il rispetto e la stima reciproca dovrebbero prevalere su quelle futili incomprensioni che spesso portano a conseguenze difficili da gestire. Una situazione del genere, tipicamente domestica, può essere trasposta all’ambito lavorativo, nello specifico, quello radiofonico.

Infatti, anche in un contesto in cui vi è la presenza di figure professionali, diventa necessario comprendere inizialmente la personalità di ogni singolo, cosi da assumere un atteggiamento previdente, tale da evitare eventuali disguidi. C’è da dire però che proprio le incomprensioni, in alcuni casi, divengono indirettamente lo “strumento” ideale per conoscere in toto pregi e difetti di un collega. Un episodio che potrebbe far scaturire un atteggiamento maldestro, può verificarsi nel momento in cui vi è il cambio alla conduzione: prima della chiusura del programma in diretta, può capitare che, il conduttore del successivo, intralci l’operato dello speaker in onda, con intrusioni di cattivo gusto, facendo cosi storcere il naso anche magari al fonico in regia.

Da qui il verificarsi di facili diatribe, dalle quali sarebbe opportuno far chiarezza, il tutto magari alla presenza del direttore artistico o meglio ancora dell’editore dell’emittente. Infatti, dopo diverse querelles, potrebbe partire da quest’ultimo, la decisione di organizzare una riunione, convocando lo staff tecnico ed artistico e facendo chiarezza sui problemi interni all’azienda, cosi da giungere ad una risoluzione degli stessi, chiamando in causa le parti interessate.

Insomma, anche in radio, cosi come in ogni comunità, vi sono persone tolleranti dinanzi a comportamenti fin troppo esagerati, mentre in altri casi c’è chi non sopporta determinati atteggiamenti ed esterna le proprie emozioni nei confronti di coloro che dovrebbero distinguere i momenti seri da quelli magari più distensivi.

Solo grazie ad un serio rispetto dei ruoli e degli spazi altrui, è possibile creare un clima sereno, maggiormente professionale e in linea con gli obiettivi editoriali dell’emittente.

Articolo a cura di Maurizio Schettino

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