HomeMagazineCuriosità RadiofonicheChe rapporto c’è tra i grandi Network Radiofonici e la Musica Emergente?

Che rapporto c’è tra i grandi Network Radiofonici e la Musica Emergente?

Più volte abbiamo affrontato la questione relativa all’identità musicale delle radio e alla necessità, specie da parte dei network, di dover selezionare in maniera attenta e scrupolosa la musica da programmare affinché risulti il più fedele possibile ai gusti del proprio pubblico di riferimento.

La questione torna di moda proprio in questi giorni in occasione dell’intervista che l’ex “amico di Maria”, Valerio Scanu, ha rilasciato per il settimanale “Grazia” in cui ha puntato il dito contro “alcune radio” che, a suo dire, “non trasmettono i miei singoli” aggiungendo sarcasticamente: “colpa dei boccoli?”.

In realtà le dichiarazioni del giovane sardo riportano alla memoria la questione, molto più importante, legata alla scarsa attenzione che i grandi network (non soltanto italiani) riservano alla musica dei giovani interpreti o artisti. Forse perché, in termini di “audience”, non conviene? Oppure c’è dell’altro?

Anche in questo caso bisogna però fare i dovuti distinguo e specificare che spesso (e non è ovviamente il caso di Scanu…) il panorama musicale emergente italiano, coincide con quello delle etichette indipendenti snobbato dalla maggior parte delle grandi radio, che considerano tali produzioni “poco radiofoniche”.

Ma anche in merito a ciò dobbiamo considerare le dovute eccezioni. Basti pensare all’etichetta indipendente “Ultrasuoni” di proprietà dei network RTL 102.5, RDS e Radio Italia che ha sancito il successo, prima radiofonico poi commerciale, dei Modà e che sta giocando la stessa carta per l’esordiente, ma già ex-sanremese, Micaela.

Non sono pochi però gli artisti “emergenti” che riescono ad avere un contratto con importanti major, anche se spesso si tratta di giovani interpreti reduci da esperienze televisive (dai talent show in primis…). Il loro successo radiofonico è però tutt’altro che scontato.

Potremmo contare infatti, i passaggi sulle grandi radio dei singoli dei vari Marco Carta, Valerio Scanu, Annalisa Scarrone sulle dita di una mano. Bisogna ammettere però che, nel corso degli ultimi anni, alcuni network hanno cominciato a sdoganare anche il panorama indie/emergente italiano, riservandogli uno spazio apposito nelle proprie playlist.

Il caso più eclatante in questo senso è rappresentato senza dubbio da Rai Radio2 che, nella propria variegata Playlist, ospita giovani artisti provenienti da piccole etichette indipendenti (e in questo caso evidentemente la scelta ricade su artisti e canzoni di indubbia elevata qualità!).

Lodevole anche la scelta di Radio Kiss Kiss, che ha deciso di riservare uno spazio della propria Playlist ai giovani nomi della musica italiana, al minuto 10 della propria sequenza musicale. In questo caso si tratta però soprattutto di giovani artisti prodotti dalle grandi etichette.

Il territorio indipendente ed emergente italiano, è invece appannaggio soprattutto delle webradio, che non avendo vincoli commerciali, possono osare e proporre anche musica “di nicchia” o “per palati fini” insomma… musica coraggiosa. È il caso soprattutto delle webradio universitarie, che hanno fatto della musica indipendente ed emergente la propria colonna sonora portante.

E voi cosa ne pensate? Vi piacerebbe ascoltare più musica dei giovani artisti anche sulle grandi emittenti?

Articolo a cura di Pierpaolo Fasano

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