Podcast, l’opinione delle radio italiane
Di podcast ne abbiamo parlato svariate volte nei nostri articoli.
A tal proposito, diversa è l’opinione da parte delle realtà radiofoniche italiane.
Sulle pagine del Corriere.it, alcuni esponenti dei network hanno espresso il proprio pensiero a riguardo.
Da parte di molti, si evidenzia la volontà di potenziarne la fruizione.
Sono gli stessi editori a descrivere l’utilizzo del Podcast presso le emittenti da essi presiedute.
Ad esempio, Lorenzo Suraci, presidente di RTL 102.5, fa riferimento alla collaborazione instaurata con la società di produzione Lux Vide.
“Quando ci hanno proposto di collaborare con loro ho accettato subito, Luca Bernabei è un amico e so che fa cose belle. In un paio di settimane abbiamo fatto partire il progetto, con attori del calibro di Alessandro Preziosi, Luca Argentero, Can Yaman, Giovanni Scifoni etc.”
A proposito del futuro, Suraci aggiunge:
“È un momento di overdose di offerta e bisogna capire se queste cose reggeranno nel tempo o si esauriranno. Oggi c’è una continua ricerca di novità e vale anche per i podcast. Ma non mi sembrano poi così nuovi: mi ricordano gli audiodocumentari e i radiodrammi che ascoltavo da ragazzo”.
Alle parole del patron dell’emittente più ascoltata d’Italia, fanno eco quelle di Fabio Tamburini, direttore di Radio 24, che afferma: “È un momento interessante e carico di possibilità. Stanno arrivando molti player e moltissimi prodotti e in questo quadro, un marchio come quello di Radio 24 ha già molte carte da giocare. Non dimentichiamo inoltre che i podcast originali creati dalla radio possono essere immediatamente comunicati a tutto il suo pubblico, godendo in partenza di una visibilità incomparabile“
Un’innovazione che sta coinvolgendo anche le radio del gruppo Mediaset, come nel caso di 105.
Paolo Salvaderi, amministratore delegato di Radio Mediaset, auspicando una crescita dell’utilizzo del Podcast per il futuro, afferma:
“I podcast ci danno l’opportunità di ridistillare “on demand” contenuti che sono stati persi dai fedelissimi e di catturare una fetta di potenziali ascoltatori dell’ fm. Li vedo come dei missionari dei nostri programmi, come un’estensione della radio.“
Ed in un periodo in cui l’emergenza sanitaria nazionale sta caratterizzando buona parte della nostra storia, c’è chi pensa di descrivere proprio tale situazione con l’utilizzo di prodotti audio.
Come nel caso di Radio Popolare.
Il direttore, Alessandro Gilioli, dichiara:
“Ci sta lavorando il gruppo che si dedica anche al digitale. Il nostro primo nativo uscirà il 20 febbraio: cinque puntate sul primo anno con il coronavirus»
Gilioli, poi, aggiunge: “Sfrutteremo lo sterminato archivio sonoro di Radio Popolare, che comprende per esempio interviste ai principali leader politici degli ultimi 45 anni.”
Insomma, le potenzialità insite nel Podcast, secondo noi, già sono e saranno oggetto di utilizzo da parte delle emittenti in generale.
Anche di coloro, i “nuovi”, che intendono far notare le proprie capacità comunicative.
Un modo per rendere maggiormente dinamico il media, con un’offerta, on-line, più ampia e che possa far gola al settore commerciale, in cerca di “vetrine” sempre nuove.