HomeMagazineConduzione RadiofonicaProgrammi Radiofonici Post-Prodotti: un bene o un male?

Programmi Radiofonici Post-Prodotti: un bene o un male?

Sono 7 anni che faccio radio (e non lo dico per vantarmi come quelli che dicono di farla da 30 di cui si è anche parlato qui su radiospeaker), e sono 7 anni che ho a che fare, direttamente e indirettamente con la produzione di programmi radiofonici di vario genere.

A proposito della realizzazione e della messa in onda di programmi radiofonici postprodotti se ne sentono di tutti i colori: c’è chi dice che sono utili in caso di classifiche e programmi di intrattenimento generici, c’è chi invece li detesta, e poi ci sono alcuni editori che invece li usano anche troppo, vuoi per scelta editoriale, vuoi per mancanza di personale o, piu’ frequentemente per ragioni di costi.

Vi ho già parlato dei diversi modi per realizzare un programma radiofonico registrato che almeno sembri in diretta, ora invece vorrei soffermarmi sull’aspetto un po’ piu’ etico della questione, soprattutto per conoscere il vostro pensiero.

I programmi registrati sono a mio avviso un ottimo modo per esercitarsi costantemente, ma sono anche un’arma a doppio taglio. Questo perchè in genere, quando si registra qualcosa si è da soli nel proprio home studio, ed è difficile ottenere un feedback da altri che sia in tempo reale, sia se si tratta di un commento positivo sia di un secco “che schifo!”.

Questo fenomeno porta molto spesso al consolidamento di pessime abitudini (ripetizione di frasi, lentezza data dal fatto che non si parla sul ritmo di una base), tutte cose che magari accadono se registriamo, ma non in diretta. Poi c’è il lato economico che molto spesso è poco gratificante, tanto che ho sentito dire “meglio gratis in diretta che registrato ma pagato male”.

Voi cosa ne pensate? La vostra radio è propensa alla messa in onda di programmi preconfezionati oppure no?

Colleghi speaker, che stratagemma usate per ingannare la vostra mente e pensare di essere in diretta? Riuscite a registrare o fate parte di quella categoria che se registra si sente a disagio?

Articolo a cura Mario Loreti
marioloreti.net

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