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Radio Rai ritorna con i Radio Documentari

Li abbiamo chiamati documentari ma non avevano niente a che fare con il documentario cinematografico, erano servizi giornalistici di grande respiro, dove ognuno di noi portava la sua esperienza, la sua personalità e via via una serie di elementi caratterizzanti che tutti insieme fecero la storia di quei tempi, dei fatti dell’epoca.

I fatti correnti sono spiegati e raccontati ogni giorno in molteplici forme professionali e su vari canali di trasmissione perchè la “notizia” e, in particolare la cronaca, deve correre veloce ed essere “assimilata” dall’utente.

Quando ci soffermiamo sui documentari radiofonici, l’accento di fondo si indirizza ai suoni e ai colori dei rumori di contorno che inducono l’ascoltatore ad una “immersione integrale” sui fatti e sui protagonisti presentati e, in un certo qual modo, ci si avvicina per approssimazione ai radiodrammi, per quanto strutturalmente indicaticativi e reali per natura.

Le due forme dell’arte radiofonica nate dall’utilizzazione del più straordinario e fantasioso elemento sonoro sono il radiodramma e il documentario, tutto il resto è cronaca o Radio Rai, la prima radio italiana, vanta al suo attivo un ampio archivio documentaristico e storico che può e deve essere conosciuto, certamente diffuso e un’offerta formativa e informativa ampiamente variegata e stemperata.

Tra i suoi canali web ritroviamo, ad esempio, il canale web “all speech” WR6 che racconta i protagonisti, la storia, la cultura, il costume e la società italiana degli ultimi decenni attraverso documenti, interviste, personaggi e rubriche che valorizzano e riscoprono il vasto patrimonio culturale dell’Audioteca Radio della Rai.

Per ripercorrere la storia italiana a 360 gradi il canale WR6 ha puntato su un nuovo programma storico-informativo “Radio Doc, le storie raccontate via etere” che traccia la gloriosa epopea radiofonica dei documentari radio dagli anni 50 a oggi. Con Elisabetta Malantrucco da questa settimana viaggeremo a spasso nel tempo per un primo ciclo di 10 puntate “comodamente seduti in poltrona” ogni giorno dal lunedi al venerdi alle 13. La prima puntata pilota di Radio Doc, già in archivio, ci evidenzia in prima battuta il significato e lo spettro d’azione di un documentario radiofonico attraverso la voce del più grande documentarista italiano, Aldo Salvo che dal 1947 si è dedicato a questa forma giornalistica con amore e dedizione.

Il documentario radiofonico è il linguaggio stesso della radio, l’arte di raccontare per immagini sonore giocate in un clima di stacchi violenti e di ben dosate sfumature. Nel documentario si racconta, ma si interpreta anche il soggetto o l’argomento prescelto e siccome la radio non aveva precedenti, coloro che iniziarono questa nuova forma, sono da considerare più che pionieri, dei veri e propri ideatori.

Con la radio non si smette mai di crescere e di imparare grazie ad un ampia rete di informazione e intrattenimento per ogni genere e gusto e con modalità articolate ma semplici che si discostano in parte dalla televisione, permettendoci di cogliere la bellezza essenziale di una notizia. In quest’ottica Radio Doc fornisce un prezioso contributo storico e umano.

Articolo a cura di Nicoletta Zampano

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