Rossella Lo Faro (FIMI) al World Radio Day: Sanremo, streaming e il rischio dell’intelligenza artificiale
Rossella Lo Faro di FIMI ha parlato al World Radio Day dell’evoluzione del mercato musicale tra successo dello streaming, Sanremo e le nuove sfide legate alla manipolazione dei dati di ascolto e all’intelligenza artificiale. L’industria discografica si trova a dover proteggere gli artisti e garantire la trasparenza del settore.
Al World Radio Day 2025, tra i protagonisti dell’evento organizzato da Radiospeaker.it al Talent Garden Calabiana di Milano, è intervenuta Rossella Lo Faro, Corporate Communication Manager di FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana). Un’occasione per analizzare il ruolo sempre più strategico dello streaming, il successo di Sanremo e le nuove sfide dell’intelligenza artificiale nel settore discografico.
FIMI al World Radio Day 2025: Sanremo e il successo dello streaming musicale
Lo Faro ha aperto il suo intervento parlando del Festival di Sanremo e del suo impatto sul mercato musicale italiano. Secondo FIMI, il festival è sempre più in linea con le tendenze di mercato:
“Già a partire dalla direzione artistica di Amadeus, si è visto un avvicinamento dei cantanti in gara a quelli che sono i veri bestseller dell’anno precedente. Basti pensare a Ernia nel 2022, Lazza nel 2023, Geolier nel 2024 e Tony F. nel 2025.”
Un cambiamento che ha portato a numeri da record: la playlist ufficiale di Sanremo 2025 su Spotify è stata la più ascoltata al mondo per il secondo anno consecutivo, con un incremento dell’11,6% del volume di streaming in Italia nella settimana del festival.
Anche la Total Audience della Rai ha confermato un aumento del pubblico più giovane: il 66% degli italiani tra i 14 e i 35 anni ha seguito Sanremo per tutta la settimana, segno di un consumo sempre più digitalizzato dei contenuti musicali.
Fake stream e intelligenza artificiale: nuove minacce per l’industria musicale
Se lo streaming ha rivoluzionato l’industria musicale, non mancano le criticità. Uno dei problemi emergenti è quello del fake streaming, ovvero l’uso di bot per gonfiare artificialmente i numeri degli ascolti online.
“Il fenomeno della streaming manipulation – spiega Lo Faro – serve per alterare i dati restituiti dai rilevatori ufficiali e ottenere più certificazioni, classifiche e guadagni non meritati.”
Un’altra minaccia crescente è rappresentata dall’intelligenza artificiale generativa, capace di creare brani e imitare le voci degli artisti senza il loro consenso. Un esempio concreto è stato proprio Sanremo:
“Dopo la pubblicazione dei testi su TV Sorrisi e Canzoni, sono comparsi su YouTube numerosi video in cui voci generate dall’IA cantavano le canzoni del festival, riproducendo stile e timbro degli artisti originali.”
Questa pratica, oltre a violare il diritto d’autore, sta intasando le piattaforme digitali: uno studio di Luminate ha rivelato che una fetta enorme dei brani presenti sugli store online non è mai stata ascoltata nemmeno una volta, segno che molte di queste tracce potrebbero essere prodotti artificiali senza un reale valore artistico.
Nuove sfide per l’industria musicale
L’intervento di Rossella Lo Faro ha offerto un quadro chiaro su come Sanremo e lo streaming stiano guidando il mercato musicale italiano, ma ha anche evidenziato le nuove battaglie dell’industria discografica contro le manipolazioni digitali e l’uso improprio dell’intelligenza artificiale.
“La vera sfida dell’intelligenza artificiale è che per generare contenuti imita e sfrutta opere tutelate dal diritto d’autore. È fondamentale monitorare e regolamentare il fenomeno per proteggere gli artisti e la loro creatività.”
Un tema centrale per il futuro della musica, che pone il settore davanti a un bivio tra innovazione e tutela dei diritti.