HomeMagazineCuriosità RadiofonicheSmart Speaker & Google Assistant: la radio sta al passo?

Smart Speaker & Google Assistant: la radio sta al passo?

“Mai supporre”, questa è la frase che ci viene detta in giornate di formazione interna.

Nella radio diamo spesso per scontate molte cose perché supponiamo che il nostro pubblico sia come noi“: così mi è stato detto dal mio direttore del programma nel lontano 1993, durante il disannuncio di una canzone facendo riferimento ad un video.

La mia ipotesi era che tutti ascoltassero come noi la radio, con la TV satellitare e l’accesso ai canali musicali. Ma giustamente mi ha corretto dicendo che non è così.

Supponiamo che gli altri siano come noi con la tecnologia che abbiamo adesso. La maggior parte delle persone che conosciamo possiede un iPhone, quindi presumiamo che gli iPhone siano utilizzati ovunque.

Sarebbe un errore, perché l’80% del mondo utilizza telefoni Android e anche dove Apple è più forte, in paesi come gli Stati Uniti e l’Australia, Apple ha solo il 55% circa del mercato.

Anche in termini di altoparlanti intelligenti si presume che i dispositivi Amazon Echo siano i leader. Molti dati provenienti dagli Stati Uniti ci dicono così, ma solo lì, perché in Australia Google ha una quota di mercato del 68% di questi altoparlanti intelligenti presenti in casa.

I dispositivi Amazon Echo sono relativamente piccoli. Una persona saggia potrebbe passare il suo tempo a far funzionare correttamente le loro stazioni su altoparlanti Google, non su Amazon Echo. 

Google Assistant alimenta tutto, dagli altoparlanti di Google ai telefoni cellulari Android. Pensate che ho due serie di cuffie con Google Assistant al loro interno (in realtà, tre ;). Il mio Chromebook ora dispone anche di Google Assistant integrato e possiamo immaginare che questa funzione stia arrivando anche ad altre cose, come televisori, automobili e altro ancora.

Ma potrebbe essere utile anche per la radio?

L’unica cosa che sappiamo è che la natura abituale della radio ha un lento cambiamento, molto più lento di quanto si pensi. Ma questo non vuol dire che il cambiamento non arriverà.

La cosa migliore da fare è guardare i dati, vedere se si riesce ad individuare le tendenze che escono dalla nuova tecnologia e capire cosa fa la maggior parte delle persone. 

Articolo scritto da James Cridland

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