HomeMagazineConduzione RadiofonicaPerchè lo Speaker Radiofonico è come un Musicista Jazz?

Perchè lo Speaker Radiofonico è come un Musicista Jazz?

Tratto dal libro “Teorie e Tecniche di Conduzione Radiofonica

Avrete notato anche voi come il modo di fare radio degli ultimi anni si sia piuttosto “standardizzato”: i palinsesti delle radio italiane hanno degli elementi in comune così come gli speaker radiofonici: citazioni da leggere in diretta (o pubblicità in diretta se preferite), “lancio giochi” da fare con testi pre-impostati, diciture standard per lancio meteo-traffico-gr e, chi più chi meno, tutti  seguono delle regolette di forma: ricordano il nome della radio ogni volta che rientrano in onda, cercano di parlare non più di 1-2 minuti, non fanno pause troppo lunghe e via dicendo. Alcuni elementi sono parte del programma dei Corsi di Conduzione e Giornalismo Radiofonico di Radiospeaker.it

Ma, attenzione, l’abilità di uno speaker e di qualsiasi addetto ai lavori sta nel modificare gli standard o meglio seguire uno standard improvvisando, lasciando il segno, distinguendosi con il suo stile e la sua fantasia. Proprio come fa un un musicista jazz alle prese con uno standard musicale: “Ogni standard è composto di un certo numero di battute totali, diviso in sezioni e presenta una melodia, una certa progressione di accordi in una data tonalità, e una sua struttura secondo alcune metriche note e comuni”(cit. wikipedia); ma ascoltando lo stesso brano standard suonato da due musicisti diversi riusciamo a stento a riconoscerlo (vedi video in fondo all’articolo).

Questo è esattamente quello che dovrebbero fare gli speaker radiofonici:  improvvisare su un palinsesto “standard” e distinguersi usando autonomamente i propri strumenti: voce + cervello + fantasia.

Attenzione, non ho nulla contro la “standardizzazione” dei palinsesti radiofonici: se i palinsesti funzionano in termini di fluidità, ascolti e profitti ben vengano! Quello che secondo me bisognerebbe evitare di fare è “standardizzarsi”: la lettura da “automa”, la perdita di personalità, la mancanza di fantasia e di entusiasmo appiattiscono l’ascolto.

Lo speaker dovrebbe essere come un musicista jazz che improvvisa su uno standard e fa sognare chi l’ascolta. Tutto qua.

Approfondiamo l’argomento all’interno dell’ebook “Teorie e Tecniche di Conduzione Radiofonica

Ascolta lo standard ‘Round Midnight’ suonato da  Thelonious Monk



Ascolta lo standard ‘Round Midnight’ suonato da  Miles Davis



Articolo di Giorgio d’Ecclesia

Admin Radiospeaker

Admin Radiospeaker

Leggi i miei articoli

Articoli popolari

LondonONEradio: ascolti in crescita nel 2019. Stabiliti gli obiettivi del 2020

LondonONEradio: ascolti in crescita nel 2019. Stabiliti gli…

Eletto il nuovo comitato direttivo dell’associazione degli operatori radiofonici e dei media universitari (RadUni)

Eletto il nuovo comitato direttivo dell’associazione degli operatori…

RadioMIA: la Maturità passa attraverso la Radio

RadioMIA: la Maturità passa attraverso la Radio

Articoli recenti

Radio Strategy: Andrea Desideri racconta le opportunità ignorate nel giornalismo

Radio Strategy: Andrea Desideri racconta le opportunità ignorate…

La radio torna nella lista Forbes Under 30 con Luigi Santarelli e Filippo Grondona

La radio torna nella lista Forbes Under 30…

Newsletter

Rimani sempre aggiornato sulle novità del Settore Radiofonico.