“Talk” radiofonico: eliminare il superfluo

In un “talk” radiofonico forse è opportuno eliminare il superfluo.
Probabilmente, è un aspetto non particolarmente preso in considerazione da molti, intenti a dialogare, magari aggiungendo parole o frasi “di troppo”.
O meglio, quei termini che, sostanzialmente, riempiono il discorso, ma non i contenuti oggetto del tema che si sta trattando.
Un “di più” che non incrementa la discussione ma, al contrario, la riempie di parole inutili rispetto al concetto cardine che si sta affrontando.
Quindi, eliminare il superfluo, appunto.
Pertanto, potrebbe essere utile elaborare un elenco di termini.
Una sorta di “parola – chiave” che possa riportare lo speaker al concetto predominante da trattare.
Girare intorno ad un tema da sviluppare non è certo proficuo all’interno di una diretta.
Quest’ultima, magari fatta di tempistiche particolarmente ridotte.
Per tale motivo, l’utilizzo di termini che non hanno alcun legame con l’argomento proposto, potrebbe essere sinonimo di un linguaggio carente di lessico appropriato.
Non solo.
La situazione di incertezza, con l’utilizzo di termini non consoni, potrebbe spingere l’ascoltatore a sintonizzarsi su un’altra emittente.
L’ascoltatore potrebbe, infatti, essere stufo di non recepire ciò che gli interessa.
Risulterebbe, quindi, utile, riuscire a creare un connubio perfetto.
Una sintesi tra ciò che viene detto e la tempistica radiofonica da rispettare.
Un aspetto fondamentale per una diretta quanto possibile soddisfacente.
Ovviamente, ogni emittente, come abbiamo spesso evidenziato, ha una sua struttura.
Uno schema legato ad un “clock” dove è possibile prevedere anche interventi lunghi.
Ma, in generale, il consiglio, è di essere quanto possibile precisi e diretti verso gli ascoltatori.
Leggere tanto.
Programmare, come si diceva, ciò che deve essere detto in onda.
Una strategia grazie alla quale si possa acquisire, successivamente, una padronanza e una capacità di raggiungere al meglio il “nocciolo” della discussione.
E poi, come sempre, ascoltare ed ascoltarsi, con umiltà e spirito critico.
Questo, non basta mai!