“The Radio Dreamers”: i grandi della radio italiana si raccontano a Milano
La storia della radio italiana raccontata a Milano da chi la radio in Italia l'ha fatta.

Comincia tutto dall’articolo 21 della Costituzione Italiana, vale per la storia moderna della radiofonia nel nostro paese, e così inizia anche “The Radio Dreamers”, l’ultimo libro di Paolo Lunghi che, prima della prefazione, dedica la prima pagina a lei, la Costituzione.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Articolo 21 della Costituzione Italiana
Così si è aperto anche l’incontro di ieri sera, sabato 18 novembre 2023, a Milano, “The Radio Dreamers” in cui, sulla scia della storia raccontata, attraverso le parole dei più grandi della radiofonia italiana nell’omonimo libro di Paolo Lunghi, è stata ripercorsa la storia della radio privata in Italia che l’anno prossimo sarà al suo 50° anno di vita.
Il luogo, maestoso e imponente, non è scelto a caso: siamo nella “Sala del Cenacolo” del Museo della Scienza e Tecnologia nel cuore di Milano; proprio qui, negli anni ’70, fu organizzata una mostra sulla tv via cavo intitolata “Semprini incontra Borra“, due nomi cardine per la diffusione della radio dal punto di vista tecnico.
Nel 1975 le prime radio private ma quale fu la prima?
È Mario Semprini a raccontarlo, fu lui, attraverso la ditta del padre, a fornire ai fratelli Borra la strumentazione tecnica (il mixer) per creare quella che da lì a poco sarebbe diventata la prima radio privata italiana, Radio Milano International. Semprini era giovanissimo, racconta di quando a 14 anni fu processato dopo aver convinto il padre a comprargli un trasmettitore. Si definisce un piccolo rivoluzionario, e a parlarne oggi possiamo affermare che lo è stato davvero.
Ieri a Milano c’era anche Rino Borra, fratello del compianto Angelo, con il quale fondò quella che sì, è stata la prima radio privata, anticipata solo da Radio Parma, dove nacque artisticamente Mauro Coruzzi (Platinette), anche lui presente, seppur a distanza, attraverso un video messaggio inviato per i partecipanti della serata. Ma Radio Parma comunque nacque sempre grazie a Semprini e i Borra che fornirono la strumentazione tecnica per iniziare.
Il 10 marzo 1975 è la data di inizio. “Radio Milano International fu effettivamente la prima a partire con un palinsesto ben strutturato con programmi, musica e voci per tutta la giornata“. A raccontarlo e Alex Peroni che era una di quelle voci insieme a Guido Monti, anche lui presente in sala.
The Radio Dreamers: la radio privata dalla legge alla musica, nel racconto dei protagonisti
Durante l’incontro moderato da Claudio Micalizio, che fra le altre cose si è occupato della prefazione del libro di Paolo Lunghi, sono intervenuti anche altri grandi nomi della radiofonia italiana, a partire da Nick The Nightfly, voce storica di Radio Monte Carlo, per parlare della musica che nelle radio private è stata la svolta: “è sempre stata centrale e ha sempre caratterizzato l’attenzione dei ragazzi” spiega il conduttore facendo riferimento al fatto che solo con dopo il ’75 si potè ascoltare in radio ciò che arrivata da oltre oceano; lui ne fu uno dei principali precursori.
L’avvocato Massimo Lualdi ha spiegato perché fare la radio negli anni ’70 era una pazzia a livello giuridico. “C’erano radio anche dall’estero come RMC che seminavano nei giovani la voglia di un’alternativa” ma prima del ’75 era proibito dalla legge. Quando la radio privata è stata legalizzata “ancora una volta la realtà ha anticipato la politica – specifica Lualdi – dal punto di vista tecnico si chiama legificazione. Ormai si era consolidato un settore“.
Paolo Dini e Fausto Terenzi raccontano i fuori onda ricordando Leone Di Lernia
Con le testimonianze di Paolo Dini e Fausto Terenzi, sugli anni passati in onda con Leone Di Lernia, si è arricchita la serata lasciando spazio anche alla musica live di Marco Ferradini che ha suonato live “Lupo Solitario dj“, brano dedicato proprio alla radio.
In sala c’erano gli appassionati e tanti di quelli che la radio la fanno tutti i giorni o l’hanno fatta e l’hanno resa grande; uno di questi è Alberto Hazan, che non ha bisogno di presentazioni, seduto fra il pubblico.
Di passato si è parlato tanto, del resto il libro di Paolo Lunghi è scritto attraverso le parole dei grandi della radio di un tempo, ma “The Radio Dreamers” fa parte di un progetto molto più grande che da qui al 2025 prenderà forma attraverso il racconto della radio che arriva anche ai giorni nostri più forte e solida che mai. Non è mancato infatti uno sguardo al presente in un momento storico di cambiamento per la radio che guarda al futuro anche attraverso il progresso tecnologico.