In Ucraina una radio per la resistenza
In precedenza era Radio Kraina fm, una delle emittenti commerciali più diffuse e note del paese, che trasmetteva programmi di musica rock e quiz poi, in seguito all’esplosione del conflitto, è diventata Radio resistenza nazionale ucraina, una radio della resistenza appunto, per aiutare e tenere alto l’umore di civili ed esercito.
In fuga con le famiglie, nei giorni successivi allo scoppio delle ostilità, Bogdan Bolkhovetsky, ceo dell’emittente e Roman Davydov, direttore dei programmi di Kiev, non potendo abbandonare il paese perchè obbligati ad arruolarsi, hanno avuto la possibilità di servire e aiutare in maniera diversa, non con le armi ma con le parole.
Si sono quindi rifugiati in un paesino dei Carpazi dove, grazie alla generosità di una signora che ha messo loro a disposizione il suo cottage, hanno potuto attrezzare una piccola stazione radiofonica.
“Avevamo con noi due microfoni e poi, grazie agli amici di una radio partner di Vienna, abbiamo ricevuto un mixer e due computer con cui riusciamo a trasmettere.”
Come rende noto Repubblica.it, inizialmente si parlava solo dell’avanzata russa, poi hanno cominciato a trasmettere favole per i bambini, annunci per reperire risorse utili all’esercito e annunci umanitari per i cittadini. Ogni giorno, inoltre, vengono fornite informazioni circa l’andamento del conflitto e aggiornamenti sui profughi.
Radio Resistenza Nazionale Ucraina, a sostegno dei cittadini e dell’esercito
“Ci sono 8 o 9 allarmi aerei al giorno in città e devi scendere nei rifugi“, racconta Bolkhovetsky, “la radio non è come un negozio che chiudi e vai via, devi continuare a trasmettere. Dunque restiamo qui.” Mentre il collega Davydov spiega “la connessione a Internet è pessima e dobbiamo usare il telefono. Abbiamo molte richieste da parte dell’esercito e fondamentalmente trasmettiamo annunci di ciò che serve, come tutti, cerchiamo di dare un supporto. Trasmettiamo anche musica e la gente per vincere la paura canta con la radio durante gli allarmi aerei o i bombardamenti. Gli ucraini apprezzano ciò che facciamo.”
La speranza è quella di poter “riportare al più presto la nostra voce” anche a Mariupol.